Compiamo un viaggio all’interno del corpo umano per scoprire i piccoli ospiti che vivono sopra e dentro di noi. Compresi quelli cattivi!
Se vi dà fastidio l’idea che un qualche animaletto cammini su di voi rassegnatevi, succede di continuo. Sul corpo (e dentro), passeggiano infatti miliardi di esseri viventi, piccoli o microscopici, utili o dannosi: noi non siamo fatti solo di pelle, organi e apparati ma anche di immense tribù di batteri, di virus (ossia “abitanti abusivi” dentro le cellule) e persino di lieviti (cioè funghi).
Siamo una specie di zoo i cui ospiti fanno parte di noi e senza i quali non potremmo proprio vivere perché, per esempio, non riusciremmo a digerire il cibo, oppure ci ammaleremmo in continuazione. Vediamo perché.
PICCOLI OSPITI
Nel Seicento lo studioso olandese dilettante Antoni van Leeuwenhoek inventò uno strumento straordinario: il microscopio. Per provarlo, una delle prime cose che fece fu di grattare la patina che aveva sui denti e metterla sotto le lenti. In un attimo, quasi 400 anni fa, scoprì che la bocca era piena di vita! Piena, cioè, di batteri, microrganismi unicellulari di pochi millesimi di millimetro.
Oggi i batteri li conosciamo bene e le scoperte che li riguardano sono continue. una scienziata come Elisa Borghi dell’università di Milano (che ci accompagna in questo viaggio nel corpo umano), deve aggiornare spesso le diapositive che mostra ai ragazzi delle scuole quando par- la loro di questo micromondo.
«I batteri del nostro corpo sono tantissimi», racconta. Sono divisi in migliaia di specie e non sappiamo quanti siano davvero: ci potrebbero essere 10 microbi per ogni cellula oppure solo uno, come sostiene uno studio più recente. In ogni caso, dai 2 hg a 1 kg del vostro peso non vi appartiene davvero: sono i microbi.
Analizzando il DNA (la microscopica parte di un essere vivente che contiene tutte le informazioni che lo riguardano), gli scienziati hanno scoperto che questi microorganismi sono diversi in ogni specie, vivono quasi ovunque e che ogni regione del corpo ha le sue specifiche tribù: nella bocca e sulla pelle, nell’intestino e nelle orecchie, nel naso e sugli organi genitali.
Questo fa dire agli studiosi che ognuno di noi non è un semplice organismo bensì un “super-organismo”, fatto di tanti organismi diversi ma unico, nel senso che ogni super-organismo è diverso dagli altri. E infatti oggi è possibile riconoscere qualcuno non solo guardandolo in faccia, analizzandone le impronte digitali o il DNA, ma anche esaminando l’insieme dei suoi invisibili compagni di viaggio.
A questo insieme di microorganismi che convivono con noi i biologi hanno dato un nome: microbiota.
Biota significa che è fatto di organismi viventi e micro, cioè piccolissimi. A questo punto siete pronti per scoprire il microbiota, magari il vostro, e magari quello della pelle. Ricordate, però, che non tutti i batteri sono buoni: alcuni sono dannosi, altri addirittura cattivissimi ed è importante tnerli alla larga!
IN ESPLORAZIONE NEL CORPO UMANO
Se foste piccoli come un microbo, andando a spasso sulla pelle vi sentireste come Indiana Jones nella giungla. Sul viso, per esempio, magari intorno al naso dove la pelle è più grassa, incontrereste batteri che sembrano bastoncini (ma lunghi un millesimo di millimetro). Non danno proprio nessun fastidio però, a volte, possono far venire l’acne (i brufoli). Vanno eliminati? «No, perché altri batteri prenderebbero il loro posto», spiega Elisa, «e potrebbero essere pericolosi».
Infatti i batteri che vivono sulla pelle hanno, prima di tutto, la funzione di impedire che ne arrivino altri, meno pacifici, e poi quella di dare una mano ai nostri globuli bianchi a difenderci dalle infezioni. Aiutano noi e anche se stessi, perché i batteri che danneggiano noi danneggiano an-he loro.
Basta però spostarsi di poco, raggiungere le ascelle o i capelli, per cambiare decisamente “continente” e incontrare altre tribù. Persino le mani sono diverse tra loro (dipende da come le usiamo) e ospitano almeno 150 tipi di batteri. Per questo è importante lavarle spesso e bene!
Dalla giungla alla palude il passo è breve: basta arrivare alla bocca. Lì vive di tutto. Sui denti, per esempio, ci sono batteri che attaccano lo smalto e altri che colpiscono… Quelli che attaccano lo smalto, come in una mischia di rugby. Siccome in bocca tutti i batteri trovano cibo in abbondanza, bisogna fare attenzione che non crescano troppo e dunque rimuoverli con lo spazzolino. La cosa incredibile, però, è che se sono nella quantità giusta non danno fastidio e anzi, aiutano a ripulire; se invece si moltiplicano fanno venire la carie, cioè si mangiano i denti.
Ok, meglio allora continuare a scendere verso l’esofago e lo stomaco per arrivare all’intestino, il regno del nostro microbiota. Lì, più ci si inoltra, più batteri si trovano. Lavorano tantissimo per disgregare il cibo e renderlo più digeribile: senza di loro non riusciremmo ad assimilare sostanze vitali come le fibre delle verdure, oppure, pensate, senza batteri il nostro cervello potrebbe perfino non capire quando siamo sazi!
Il microbiota intestinale è così importante che alcuni scienziati pensano che sia un vero organo nascosto del nostro corpo. Da come se la passano laggiù i nostri amici batteri cambia il nostro umore: ci sentiamo in forma o nervosi, ci viene il mal di testa e, pare, per no la depressione. e dalle tribù dei nostri microbi potrebbe persino dipendere quanto vivremo. «Alcuni batteri sono molto benefici, ma la cosa importante è che siano di tanti tipi diversi», dice Elisa. Anche nel nostro corpo, insomma, la mescolanza delle popolazioni è una ricchezza, non un problema.
Ecco perché bisogna mangiare di tutto: (anche) per avere nuovi batteri. Le nostre bisnonne – che del microbiota non sapevano proprio niente – ancora una volta avevano ragione!