Quel tesoretto che si può far fruttareL’Italia è un paese di risparmiatori, poco propensi però a investire i propri soldi. Ci aiuta a inquadrare meglio il fenomeno?«Il risparmio degli italiani è stimato in quasi duemila miliardi di euro.
Un tesoretto che però sono in molti a tenere in banca, con l’idea che questi soldi possano servire per far fronte a eventuali imprevisti. In altri termini, solo l’1,7% del Pil del Belpaese è investito o utilizzato per sottoscrivere, per esempio, polizze sulla vita, contro il 6-7% di Paesi come la Francia e la Germania, che hanno un prodotto interno lordo più elevato del nostro in valore assoluto».
Si può investire in modo oculatoPerché c’è ancora tanta paura a investire in modo oculato e lungimirante i propri risparmi?
«A pesare di più è soprattutto l’idea che gli investimenti siano “pericolosi”. Si tratta soprattutto di un retaggio culturale, che emerge in modo chiaro se si confrontano i dati dell’Italia con quelli degli Stati Uniti.
Negli USA c’è una maggiore consapevolezza dell’importanza della previdenza, intesa come necessità di proteggersi, anche a causa del sistema sanitario che si fonda proprio sulle assicurazioni private. Ma sono due gli aspetti interessanti da notare: gli italiani sono grandi risparmiatori, tanto che dal 2010 al 2021 hanno risparmiato più degli americani; ma per contro, gli americani hanno guadagnato molto più degli italiani grazie ai loro investimenti e nonostante gli andamenti non lineari dei mercati (esattamente il 118% in più rispetto al solo 32% dei connazionali).
Questo è dovuto al fatto che nel nostro Paese c’è ancora molta riluttanza a investire per il proprio futuro. Ciò che si dovrebbe capire è che, nonostante le crisi, i mercati premiano sempre se si sa scegliere in modo accurato, tenendo presente le proprie caratteristiche ed esigenze».
I risparmi che garantiscono un futuroEppure, qualcosa sta cambiando, giusto?«Secondo gli esperti, da qualche tempo sta aumentando la sensibilità sul tema dell’educazione finanziaria: aumentano la conoscenza, ma anche l’offerta di pacchetti sempre più mirati e flessibili. Un esempio su tutti è la possibilità, oggi, di effettuare rinnovi annuali, che sostituiscono le vecchie polizze pluriennali. Quando presentiamo un preventivo per una polizza, ci capita spesso che la persona che lo riceve lo consideri troppo oneroso. Il motivo alla base di questa reazione è che non viene compreso il suo valore reale. Ipotizziamo di avere un patrimonio da 50 o 100mila euro sul conto corrente. Lasciandolo lì l’inflazione ne intaccherà almeno il 10% in un anno (pari circa a 5 o diecimila euro). Ma la stessa cifra, anziché essere “rosicchiata” da costi di conto corrente e svalutazione, può essere utilizzata in maniera profittevole per sottoscrivere, per esempio, una polizza previdenziale, che copra da eventuali rischi futuri.
Quanto costano le polizze: qualche esempioDa un lato, dunque, c’è il risparmio gestito, che va scelto in base alle proprie esigenze e che permette di far fruttare i propri risparmi; dall’altro c’è la previdenza vera e propria, che consiste nel tutelarsi da rischi di vario genere. Ci fa qualche esempio per capire quanto costano le polizze?«Ci sono polizze per tutte le esigenze. Per una giovane coppia senza figli che sogna di comprare una casa, un’auto, etc., un’assicurazione temporanea in caso di morte può costare 280 euro all’anno, che equivalgono a poco più di 23 euro al mese. In questo caso, la simulazione prevede un capitale assicurato di 100mila euro e un mutuo di 25 anni. Per una copertura da infortunio e malattia con capitale assicurato di 250mila euro, dei quali diecimila per chiudere il mutuo, invece, sono richiesti 558 euro a testa, ossia 46,5 euro al mese.
A questi pacchetti la stessa giovane coppia può aggiungere una polizza per la casa con responsabilità civile terzi da 650 euro all’anno (circa 54 euro al mese).Cambiando tipo di utenza, età ed esigenze, una coppia in pensione o prossima a lasciare il mondo del lavoro può optare per diverse soluzioni: una polizza che protegga per non autosufficienza costa 1.746 euro all’anno ed ha un capitale assicurato di 1.500 euro al mese; una copertura sanitaria che preveda spese per interventi, ricoveri, esami, etc. con un massimale di trecentomila euro costa invece 5.713 euro all’anno (circa 476 euro mensili). Ma si tratta solo di esempi, le possibilità sono tante e diversificate, quasi personalizzabili».
Come sceglie l’investimento giustoCome si fa a scegliere l’investimento giusto e a cosa bisogna prestare attenzione?
«Non esistono l’investimento o la polizza giusta tout court. Prima di decidere la destinazione dei propri soldi occorre conoscere tutti i vantaggi e i limiti, le clausole, le franchigie ed eventuali postille – in particolare quelle scritte in carattere piccolo – che possono nascondere insidie e controindicazioni.
Mi piace dire che le assicurazioni sono come le medicine: prima di assumerle bisogna leggere bene le avvertenze e le condizioni. Anche per questo è importante rivolgersi a un esperto, come può essere un Family Banker di Banca Mediolanum: un consulente finanziario che stringe un rapporto diretto e fiduciario con i propri clienti, capace di capirne le necessità e quindi di consigliare il prodotto più adatto».
Le parola d’ordine: cautela e lungimiranzaLe parole d’ordine, quindi, sono cautela e lungimiranza? «Assolutamente sì, saper guardare avanti è importante. Per noi di Banca Mediolanum, poi, non si tratta di vendere polizze, ma di offrire prodotti in grado di proteggere i nostri clienti perché gli imprevisti possono capitare a tutti. La differenza sta proprio nell’avere la migliore copertura possibile per fronteggiarli».