Il 5G trasmetterà a frequenze molto vicine a quelle utilizzate dai satelliti atmosferici per rilevare l’umidità. A rischio l’affidabilità delle previsioni meteorologiche.
Il 5G, cioè la quinta generazione delle telecomunicazioni, sta arrivando carica di promesse, ma fra queste si nasconde un’insidia. Non stiamo parlando di danni alla salute (indagati da vari studi e non ancora riscontrati), ma dell’interferenza del 5G con le previsioni meteo.
E LE PREVISIONI? Come riporta Nature, il 21 novembre l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni ha stabilito le frequenze a cui dovrà attenersi il 5G. Frequenze che, secondo i meteorologi, disturberanno in tutto il mondo la raccolta dati dei satelliti, compromettendo quindi le previsioni del tempo fatte a partire da quei dati.
Attualmente i satelliti atmosferici raccolgono dati sull’umidità dell’aria individuando le microonde prodotte dalle vibrazioni delle molecole di vapore acqueo. Microonde molto deboli, alla frequenza di 23,8 gigahertz. Il 5G non userà esattamente questa frequenza, ma, secondo i meteorologi, una che è vivina abbastanza da disturbare la ricezione dei satelliti.
POTREBBE ANDARE PEGGIO. La decisione dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni rimarrà in vigore fino al 2027. Dopodiché, per fortuna dei meteorologi, la separazione fra le due bande diventerà più marcata, rendendo più difficile scambiare il nostro traffico dati… per un potenziale acquazzone. Ma fino ad allora, quando cercherete online le previsioni del tempo, chissà, potreste rendere le previsioni stesse meno affidabili (in modo infinitesimale).