La storia di Amazon inizia il 5 luglio 1994 quando il suo proprietario Jeff Bezos, oggi tra i Paperon de’ Paperoni del globo, decise di abbandonare il suo lavoro nel settore finanziario a Wall Street per spostarsi con la moglie nella costa ovest degli States e lì fondare quella che attualmente è la più grande azienda di e-commerce al mondo. Ma l’avvio non fu semplice né il successo immediato. Bezos, allora 30enne, cominciò dando vita alla compagnia dedicata alla vendita di libri online. Il suo sogno e obiettivo era raggiungere ogni parte del mondo grazie alla vastità di titoli da commercializzare. Sapeva, però, che l’impresa avrebbe richiesto tempo: nel suo piano aziendale aveva previsto che nei primi cinque anni di attività non ci fosse profitto. Ed effettivamente i primi utili arrivarono nel 2001. La scelta, poi, di aprire il commercio online a nuove categorie diede la spinta decisiva affinché Amazon continuasse a crescere. E da allora non ha fatto altro che consolidare la propria posizione di leader, oltre che tagliare traguardi, record e sucessi. Ma dietro il colosso che ogni giorno usiamo per comprare con un click più o meno tutto, ci sono tante curiosità che magari non conosciamo ancora, dal significato del logo alla scelta del nome.
L’origine del nome Amazon
Jeff Bezos, inizialmente, pensò a un nome diverso per la sua azienda. L’imprenditore, infatti, scelse Cadabra per avviare la sua attività online. Uno dei suoi primi consulenti legali, tuttavia, gli fece notare come il termine fosse tristemente simile a «cadaver», ovvero cadavere. Non proprio una scelta felicissima dunque per chi voleva avvicinare più gente possibile al proprio ecommerce. Seguito il consiglio del suo consulente legale, Bezos cambiò il nome in Amazon. Da una parte voleva un termine che iniziasse con la A, così da comparire ai primi posti negli elenchi, dall’altra voleva che la sua attività online fosse imponente come il fiume Rio delle Amazzoni, da cui deriva il nome della società.
Il significato del logo
Il logo attuale è in uso dagli inizi degli anni Duemila. rappresenta una linea curva arancione posta sotto il nome Amazon. Da una parte è considerata come un sorriso, quello del cliente dopo aver utilizzato il servizio; dall’altra è vista come una freccia che parte dalla lettera A e finisce alla lettera Z, a simboleggiare che l’utente può trovare qualsiasi prodotto, appunto dalla A alla Z.
Il primo ufficio
Proprio come Apple e Google, l’avventura di Jeff Bezos iniziò all’interno di uno spazio ristretto. Nel suo ufficio, tra la scrivania, il computer e una miriade di cavi, si nota subito la scritta Amazon.com, fatta con una bomboletta spray, su un pannello di plastica. Con l’attività appena avviata, Bezos e la moglie non potevano sprecare alcuna risorsa e, infatti, gestivano in prima persona ogni ambito, dalla contabilità alle spedizioni.
All’inizio solo libri
Anche se l’azienda venne fondata nel 1994, solamente nel 1995 il sito andò online ed era destinato unicamente alla vendita di libri. Nel primo mese di vita, Bezos riuscì a vendere libri in tutti i 50 stati degli Usa e in altri 45 Paesi del mondo. Nel 2003 Amazon fece registrare una delle vendite maggiori per il commercio elettronico: 1,3 milioni di copie del romanzo Harry Potter e l’Ordine della Fenice.
Il debutto di Amazon Prime
Amazon Prime, il servizio in abbonamento annuale o mensile, debutta nel 2005. Nasce inizialmente per garantire le consegne entro due giorni negli Stati Uniti e per eliminare i costi di spedizione. In Italia sbarca nel 2011. La sottoscrizione ora, oltre a consegne veloci e gratuite, dà accesso a servizi aggiuntivi come Prime Music, Prime Video, Prime Reading etc.
L’attesa di Amazon Air Prime
Nel 2013 Amazon ha annunciato di essere al lavoro sul servizio di consegna tramite droni negli Usa. Si tratta di Amazon Air Prime, pensato con l’obiettivo di consegnare i prodotti più piccoli (massimo 5 kg) entro 30 minuti, sfruttando questi velivoli senza pilota. Al momento non esiste una data certa per la partenza del progetto: Amazon deve ancora stipulare gli accordi su brevetti e logistica con il governo statunitense.
Il grande flop
Nonostante tutto, anche Amazon ha i suoi fallimenti. Il più grande flop nella storia del colosso finora è il lancio del Fire Phone. Lo smartphone fu annunciato dallo stesso Jeff Bezos nel giugno del 2014. L’obiettivo era far concorrenza all’iPhone, ma il mercato bocciò il dispositivo.