Basato sull’ascolto dei messaggi inviati dal corpo, lo shiatsu è utile per alleviare diversi disturbi dell’attesa.
La sua peculiarità è scritta nel nome: “shi” significa dito e “atsu” pressione. «Lo shiatsu è un particolare massaggio basato su digitopressioni, messo a punto migliaia di anni fa in Giappone seguendo i principi della medicina tradizionale cinese», spiega Renato Zaffina, operatore shiatsu e coordinatore responsabili regionali della Federazione Italiana Shiatsu. «Così come l’agopuntura, questa tecnica si fonda sulla teoria energetica del corpo, secondo cui tutto il nostro organismo è attraversato da canali, i meridiani, lungo i quali scorre l’energia, detta “ki”. Il benessere di un individuo viene garantito dal corretto fluire del ki, ma se questo libero scorrimento si blocca possono insorgere disturbi, a livello sia fisico sia emotivo, visto che nella concezione olistica orientale il corpo è considerato come un insieme, in cui componente fisica ed emotiva sono legate fra loro. A causare un blocco energetico possono intervenire diversi fattori, ma alla base c’è sempre un mancato adattamento del corpo all’ambiente circostante, così come il benessere è legato a un’armonia tra l’uomo e ciò che lo circonda. Scopo dello shiatsu è quello di ripristinare, attraverso pressioni in punti specifici del corpo, il corretto fluire dell’energia e ottenere così un’armonizzazione generale».
Ripristina l’equilibrio energetico
La gravidanza è un periodo di grandi trasformazioni che riguardano tutta la sfera psicofisica ed è facile che l’equilibrio energetico in precedenza raggiunto si alteri. «Le digitopressioni intervengono in generale sullo squilibrio che da’ origine a un dolore e liberano l’energia bloccata», spiega Renato Zaffina, «così facendo il sintomo si risolve, ma soprattutto si ripristina l’armonia che aiuta il corpo a rispondere al meglio alle varie sollecitazioni, quasi come se avesse “ricaricato le sue batterie”». Fatte queste premesse, vediamo quali sono i disturbi che possono trarre giovamento dallo shiatsu.
Mal di schiena: E’ il motivo principale che spinge a rivolgersi a un operatore, soprattutto in gravidanza, quando la crescita del pancione sposta il baricentro in avanti e costringe la colonna ad assumere posizioni inconsuete, che pongono sotto tensione tutti i muscoli, soprattutto a livello lombare. «Le digitopressioni hanno un effetto decontratturante, sia sul sistema connettivale sia muscolare, che allevia notevolmente il mal di schiena», commenta Zaffina. «Per lo stesso motivo sono efficaci anche se la futura mamma soffre di cervicale o di mal di testa, in gran parte legati a problemi muscolo-tensivi».
Nausea e stipsi: Secondo la teoria energetica orientale sono dovuti a un’inversione di rotta del meridiano dello stomaco che, anziché far scorrere l’energia dall’alto verso il basso come di norma accade, la fa fluire dal basso verso l’alto. Lo shiatsu non può (e non deve) cambiare la direzione dell’energia, che è funzionale al buon andamento della gravidanza, ma la fa scorrere al meglio, attenuando non solo le nausee, ma anche problemi digestivi o intestinali, dal momento che stimola lo svuotamento gastrico e la motilità intestinale, combattendo un’eventuale stitichezza.
Gambe pesanti: Digitopressioni mirate lungo gli arti inferiori possono dare grande beneficio se si soffre di senso di pesantezza e gonfiori alle gambe, poiché stimolano il ritorno venoso e linfatico migliorando in generale la circolazione; per lo stesso motivo possono esser d’aiuto anche per lenire un altro disturbo frequente a fine gestazione e legato sempre a problemi circolatori, come le emorroidi.
Crampi: Avendo un effetto rilassante sulla muscolatura e stimolante sulla circolazione, lo shiatsu aiuta a prevenire i crampi, fastidiose contratture che coinvolgono soprattutto i muscoli del polpaccio e possono manifestarsi verso il termine della gravidanza.
Stanchezza: Sbloccare l’energia “inceppata” restituisce da subito una maggiore vitalità, che non solo contribuisce ad alleviare la stanchezza tipica dei primi mesi o il senso di affaticamento degli ultimi tempo, ma migliora in generale il tono dell’umore, dando alla futura mamma un senso di benessere anche a livello psicologico.
Più vicina al bebè: Infine, lo shiatsu offre un’opportunità in più per stabilire una relazione col bambino che si porta in grembo, poiché mette in collegamento i meridiani della mamma con i meridiani in formazione del feto, creando una sorta di sintonia energetica tra la mamma e il piccolino, che li fa sentire ancor più uniti.
Un tocco più delicato
Lo shiatsu non presenta particolari controindicazioni durante l’attesa, anche se si usa l’accortezza di praticare le digitopressioni in maniera un po’ più delicata del solito: solo per precauzione si preferisce evitare trattamenti durante il primo trimestre. Per il resto le controindicazioni sono quelle valide per tutti e riguardano problemi localizzati, come la presenza di ferite, fratture, aderenze o vene varicose. «E’ bene però precisare che tutti i sintomi vengono affrontati ben sapendo che la donna è sotto controllo medico, al quale lo shiatsu può integrarsi, ma mai sostituirsi», sottolinea Zaffina.
45 minuti distesa sul futon
Tradizionalmente lo shiatsu si pratica sul futon, un materassino basso steso sul pavimento, che consente grande libertà di movimento all’operatore, che può esercitare le pressioni in modo adeguato su tutti i punti del corpo; se la futura mamma lo preferisce, il trattamento è ugualmente efficace se si mette seduta su una sedia o sdraiata sul lettino, magari di fianco o supina quando la presenza del pancione non consente più di adottare la posizione prona. Durante la seduta vengono effettuate pressioni perpendicolari e costanti lungo tutti i meridiani, che si alternano a stiramenti e impastamenti, con un movimento coordinato e continuativo, in cui una mano esercita pressione, l’altra accompagna e mantiene il contatto. «Va detto, però, che non c’è uno standard uguale per tutti, poiché lo shiatsu è fatto di ascolto di adattamento continuo ai messaggi che arrivano dal corpo», evidenzia l’esperto. La seduta dura circa 45 minuti e si effettua una-due volte alla settimana. Lo shiatsu si può praticare anche attraverso i vestiti, ecco perché è consigliabile indossare abiti molto comodi, come una tuta da ginnastica o leggins e maglietta.
Se il bebè è podalico
Agendo con delicatezza su determinati punti energetici della pancia o di riflesso sull’angolo esterno dell’ultimo dito del piede (che corrisponde al meridiano della vescica), le digitopressioni nelle ultime settimane di attesa possono sollecitare in modo del tutto innocuo il bambino a fare una piccola “capriola” per mettersi a testa in giù.
Come trovare l’operatore giusto
In Italia non esiste ancora una regolamentazione ufficiale della professione dell’operatore shiatsu. Come essere certi, allora, di affidarsi all’esperto giusto? «Si può far riferimento alla Federazione Italiana Shiatsu, che è l’associazione che raggruppa il maggior numero di operatori in Italia e garantisce l’uniformità dei programmi di formazione da essi seguiti», risponde Renato Zaffina. «Per ottenere la qualifica di operatore shiatsu occorre infatti frequentare un corso triennale e superare un esame finale di abilitazione, che consente di iscriversi all’albo dei professionisti della FIS». L’elenco degli operatori abilitati regione per regione si può trovare sul sito della federazione, all’indirizzo www.fis.it.